COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

La Legge sulla tutela contro la discriminazione obbliga il Difensore del Principio di Uguaglianza a condividere i risultati della ricerca e altri dati sulla discriminazione con le istituzioni internazionali, che poi li utilizzano nelle loro ricerche e analisi.

La cooperazione avviene anche nella direzione opposta: il Difensore apprende le buone pratiche straniere dalle istituzioni internazionali e dai loro rappresentanti in Slovenia e le incorpora nel proprio lavoro.

La cooperazione internazionale comprende la cooperazione bilaterale, lo scambio di dati all’interno dell’Unione Europea e la partecipazione attiva agli organi di lavoro di Equinet, l’organizzazione ombrello degli organismi europei per la parità.

Il Difensore collabora anche con gli organi del Consiglio d’Europa (il Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, la Commissione contro il razzismo e l’intolleranza del Consiglio d’Europa, il Comitato consultivo sulla Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali) e con le Nazioni Unite.

In quanto custode dell’ordinamento legale dell’Unione Europea, la Commissione Europea è responsabile della formazione di proposte legislative e delle politiche UE, nonché della corretta e integrale applicazione dell’ordinamento giuridico comunitario. Il settore della lotta contro la discriminazione nell’ambito della Commissione Europea è di competenza della Direzione Generale della Giustizia e dei Consumatori. Nel campo della lotta alle discriminazioni, la Commissione Europea adotta una serie di misure volte in particolare a:

  • migliorare le conoscenze sulla discriminazione, sensibilizzando le persone sui loro diritti e responsabilità e sugli effetti positivi della diversità;
  • sostenere gli attori indiretti (ONG, partner sociali, organismi di parità) per migliorare la loro capacità nella lotta contro la discriminazione;
  • sostenere lo sviluppo di politiche di parità a livello nazionale e promuovere lo scambio di buone pratiche tra i Paesi dell’UE;
  • realizzare cambiamenti nel campo della lotta alla discriminazione attraverso attività di formazione antidiscriminatoria;
  • promuovere lo sviluppo di politiche di diversità e l’inclusione sul posto di lavoro.

Al fine di garantire la corretta applicazione concreta dei diritti dell’Unione europea alla parità di trattamento, la Commissione europea raccomanda agli Stati membri di impegnarsi a:

  • sensibilizzare l’opinione pubblica sui diritti contro la discriminazione e concentrare gli sforzi sui soggetti più a rischio, coinvolgendo in questi sforzi anche datori di lavoro e sindacati. La Commissione europea finanzia tali attività e ha pubblicato una guida pratica per le vittime di discriminazione;
  • rendere più semplice per le vittime denunciare la discriminazione migliorando l’accesso ai meccanismi di denuncia. Gli organismi nazionali per la promozione dell’uguaglianza svolgono un ruolo chiave in questo, la Commissione Europea sostiene la messa in rete degli organismi per la promozione dell’uguaglianza e garantisce che possano svolgere efficacemente i loro compiti in conformità ai requisiti della legislazione UE;
  • garantire l’accesso alla giustizia per le vittime di discriminazione. Il Manuale per le vittime della Commissione europea contiene indicazioni specifiche su come presentare e portare avanti una denuncia per discriminazione e la stessa finanzia la formazione di avvocati e ONG che rappresentano le vittime di discriminazione su come applicare la legge europea sull’uguaglianza;
  • affrontare la discriminazione specifica subita dai Rom come parte delle strategie nazionali per l’inclusione dei Rom.

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Nel 2007, l’Unione Europea ha istituito l’Agenzia dell’Unione Europea per i Diritti Fondamentali – FRA (Fundamental Rights Agency) che ha lo scopo di fornire alle istituzioni e agli stati membri UE assistenza indipendente e consulenza in materia di diritti fondamentali. La sede si trova a Vienna, opera con 113 dipendenti e dispone di 21,2 milioni di euro; il 73% del budget viene speso per attività operative.

Oltre al suo ruolo di supporto, la FRA svolge anche diverse indagini paneuropee in aree specifiche (violenza contro le donne, discriminazione in base a diverse circostanze personali, incitamento all’odio, ecc.). Questa ricerca offre un contributo significativo per comprendere e affrontare i fenomeni sociali negativi, come la discriminazione e l’incitamento all’odio.

Il campo di lavoro della FRA copre un’ampia gamma di questioni legate a molte circostanze personali, come il genere, la religione, l’opinione politica, l’orientamento sessuale o l’identità di genere, la disabilità, ecc. Inoltre, la FRA pubblica vari manuali di natura legale relativi alla legislazione e alle pratiche giudiziarie nell’Unione europea. Nei manuali, sono stati inseriti anche argomenti come l’asilo, il controllo delle frontiere, l’immigrazione, la protezione dei dati e la lotta contro la discriminazione.

L’Agenzia organizza conferenze annuali sui diritti fondamentali, a cui partecipano centinaia di specialisti e altre parti interessate provenienti sia dalle istituzioni dell’UE sia dalle autorità nazionali. Ogni anno, viene messo in primo piano un tema specifico: l’incitamento all’odio, l’immigrazione, i diritti dei bambini.

Nell’ambito dell’UE, la FRA collabora con il Parlamento europeo, la Commissione europea, il Consiglio dell’UE e le agenzie dell’UE. Al di fuori dell’UE, collabora con il Consiglio d’Europa, l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) e le Nazioni Unite. A livello nazionale, collabora con enti governativi, nonché collega e organizza lo scambio di buone pratiche tra i rappresentanti degli Stati membri.

La piattaforma per i diritti fondamentali FRP (Fundamental Rights Platform) viene usata per instaurare un dialogo con la società civile. La FRP prevede la collaborazione di circa quattrocento organizzazioni della società civile in tutta l’UE, che si riuniscono una volta l’anno per riflettere sui vari aspetti dei diversi campi di competenza.

Il quadro pluriennale delle aree di lavoro della FRA comprende: l’accesso alla giustizia, l’assistenza alle vittime di reato, compresi i risarcimenti, società digitale e rispetto della privacy e protezione dei dati personali, inclusione dei Rom, cooperazione giudiziaria (eccetto in materia penale), diritti dei minori, discriminazione, immigrazione e integrazione degli immigrati, visti e controllo delle frontiere, razzismo, xenofobia e intolleranza.

Nelle aree di lavoro della FRA rientra inoltre la formulazione di pareri al Parlamento europeo, alla Commissione e al Consiglio dell’UE. Ciò include ricerche o pareri su aree specifiche che non rientrano necessariamente nel programma di lavoro della FRA. Gli Stati membri possono anche richiedere dati comparativi, ad es. da utilizzare nella preparazione delle politiche nazionali. Gli Stati e altre istituzioni fanno spesso riferimento ai dati forniti dalla FRA.

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Equinet è una ONG internazionale che lavora per rafforzare gli sforzi al fine di eliminare la discriminazione, promuovere l’uguaglianza e, in particolare, rafforzare la posizione e la capacità degli organi difensori del principio di uguaglianza. Ciò avviene attraverso la cooperazione globale tra i suoi 46 membri provenienti da 34 Paesi europei, nonché con vari attori internazionali, in particolare la Commissione europea, che sostiene il suo lavoro in misura considerevole, l’Agenzia dell’UE per i diritti umani, gli organi del Consiglio d’Europa (Commissario per i diritti dell’uomo, ECRI, ecc.) e le Nazioni Unite.

Equinet è un importante punto di riferimento per il lavoro degli organismi per il principio di uguaglianza a livello internazionale. Equinet cerca di contribuire attivamente allo sviluppo della pratica legale e degli standard di tutela contro la discriminazione.

Gli organismi per l’uguaglianza sono organizzazioni indipendenti che aiutano le vittime di discriminazione, monitorano e riferiscono su questioni di discriminazione e si battono per l’uguaglianza. I loro compiti statutari sono promuovere l’uguaglianza e combattere la discriminazione in relazione a uno o più dei temi coperti dal diritto dell’UE: genere, razza, origine etnica, età, orientamento sessuale, religione o convinzioni personali e disabilità.

Equinet osserva inoltre che la normativa europea sulla parità di trattamento impone agli Stati membri di istituire organi difensori del principio di uguaglianza. La maggior parte degli Stati membri ha già attuato misure relative alla Direttiva 2000/43/CE (che attua il principio della parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla razza e dall’origine etnica) e alle direttive sull’uguaglianza di genere (2010/41 sui lavoratori autonomi, 2006/54 direttiva riformata e 2004/113 su beni e servizi), integrando o trasformando istituzioni già esistenti o creandone di nuove che svolgeranno i compiti determinati dalla nuova legislazione. La legge europea contro la discriminazione richiede l’istituzione di organismi nei settori della razza, dell’origine etnica e del genere. Tuttavia, diversi Paesi dispongono di organismi specifici dedicati ad affrontare la discriminazione basata anche su altre circostanze.

Il Difensore del Principio di Uguaglianza ha inoltre aderito a Equinet, l’associazione degli organismi europei per l’uguaglianza. La cooperazione tra i membri mira in particolare a rafforzare la capacità di un lavoro efficace e a sviluppare il loro potenziale (educazione, trasferimento di conoscenze, esperienze e buone pratiche, discussione sull’uso efficace dell’ordinamento giuridico dell’UE, politiche efficaci, strategie di sviluppo, approcci di comunicazione, ecc.), nonché il sostegno alle organizzazioni stesse nel garantire loro autonomia e indipendenza.

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All’interno del Consiglio d’Europa operano tre organi, con i quali il Difensore del Principio di Uguaglianza collabora più strettamente. Nel 2017, il Difensore del Principio di Uguaglianza ha incontrato i membri del Comitato consultivo della Convenzione quadro sulle minoranze nazionali e il Commissario per i diritti umani a Lubiana.

Il Commissario per i diritti dell’uomo del Consiglio d’Europa è un organo politico responsabile del rispetto e della tutela dei diritti dell’uomo, promuove le attività di educazione e sensibilizzazione a riguardo e garantisce la conformità agli atti adottati dal Consiglio d’Europa in materia dei diritti dell’uomo. Ricopre prevalentemente il ruolo di prevenzione e integrazione delle funzioni della Corte europea per i diritti dell’uomo e degli altri organi previsti dal diritto convenzionale. Il Protocollo n. 14 nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo introduce la comparsa del Commissario per i diritti dell’uomo davanti alla Corte come terza parte, consentendogli di presentare pareri scritti e di partecipare al procedimento.

La Commissione Europea contro il razzismo e l’intolleranza (European Commission against Racism and Intolerance – ECRI) è una emanazione del Consiglio d’Europa nel settore dei diritti dell’uomo. È costituita da esperti indipendenti e veglia sui problemi relativi al razzismo, alla xenofobia, all’antisemitismo, all’intolleranza e alla discriminazione in base alla razza, alla nazionalità, alla origine etnica, al colore della pelle, alla cittadinanza, alla religione e alla lingua. Pubblica relazioni sugli Stati membri in questi settori e raccomanda azioni da intraprendere. La Commissione Europea contro il razzismo e l’intolleranza ritiene che gli organi per la parità ricoprano un ruolo importantissimo nella lotta contro la discriminazione a livello nazionale. Emette anche raccomandazioni di natura generale in cui promuove l’istituzione di tali enti e il potenziamento di quelli esistenti. Nella lotta contro il razzismo e l’intolleranza, la Commissione contro il razzismo e l’intolleranza considera le autorità nazionali come principio di uguaglianza per i partner strategici e rafforza i suoi rapporti di lavoro con loro.

Il Comitato consultivo della Convenzione-quadro per la protezione delle minoranze nazionali vigila sull’implementazione e sull’attuazione della Convenzione-quadro per la protezione delle minoranze nazionali del Consiglio d’Europa. In quanto firmataria di detta convenzione, ogni 5 anni, la Repubblica di Slovenia è tenuta a riportare al Comitato la situazione nel campo della protezione delle minoranze presenti all’interno del proprio territorio nazionale. I membri del Comitato consultivo visitano poi la Slovenia e il Comitato consultivo esprime il proprio parere sul miglioramento, sulla stagnazione o sul deterioramento della situazione nel Paese, nonché esprime suggerimenti su come affrontare i problemi più urgenti. Sulla base del parere del Comitato, il Comitato dei Ministri emette una risoluzione, le cui raccomandazioni obbligano politicamente lo Stato membro ad adempiervi. Poiché il Difensore del Principio di Uguaglianza ha la possibilità statutaria di accertare la discriminazione anche sulla base di circostanze personali di nazionalità ed etnia, il lavoro del Comitato consultivo e le sue raccomandazioni sono linee guida fondamentali in questo settore per l’organo.

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Il rispetto e la tutela dei diritti dell’uomo su cui è fondato il principio di non discriminazione e della dignità umana sono una della priorità dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. I diritti dell’uomo sono uno dei settori chiave dello sviluppo dell’Organizzazione delle Nazioni Unite e delle sue strutture, oltre al mantenimento della pace e della sicurezza internazionali, alla promozione delle relazioni amichevoli tra le nazioni, alla difesa della cooperazione internazionale e alle attività come piattaforma a livello mondiale.

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L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti dell’uomo riflette l’impegno della politica mondiale a difendere gli ideali universali di dignità umana. Costituisce parte integrante del Segretariato dell’Organizzazione delle Nazioni Unite con sede, prevalentemente, a Ginevra. Tra le priorità dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti dell’uomo, troviamo soprattutto il rafforzamento di meccanismi internazionali per la salvaguardia dei diritti dell’uomo, la promozione della parità di diritti e della lotta contro la discriminazione, l’impegno per il funzionamento dello stato di diritto, l’integrazione dei diritti dell’uomo nel settore delle problematiche di sviluppo e nell’economia nonché la coordinazione delle attività di formazione riguardo i diritti dell’uomo. In tal senso, il Difensore del Principio di Uguaglianza si fonda, in parte, anche sulle raccomandazioni e sulle linee guida emesse dall’Alto Commissario delle Nazioni Unite, collaborando, inoltre, con l’ufficio regionale.

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